Alla fine dell'Ottocento la cravatta sportiva aveva assunto la forma di uno square, ovvero di un quadrato con il lato di circa 70 centimetri, realizzato in raso, taffetà, o persino in tulle.
La stoffa era ripiegata su sé stessa sette volte e cucita solamente nella parte destinata a passare attorno al collo.
Il risultato era un nodo piuttosto compatto e di lunghezza variabile, dal quale scaturiva il tessuto più o meno vaporoso e gonfio di pieghe a seconda del tipo impiegato.
Il Boater è uno dei primi esempi della trasformazione in cravatta del nodo da marinaio, fino a pochi decenni prima conosciuto solo da rudi nocchieri e ora ricercato dai "dandies" e dalle belle signore che, lontane dalle spinte femministe odierne di uguaglianza e rivalità con il maschio, avevano adottato quell'ornamento da collo fin dal 600 soltanto perché era bello, di colori vivaci e conferiva una nota gaia all'insieme dell'abbigliamento.
All'inizio era portato indifferentemente da uomini e donne, per lo più in occasioni sportive come per l'appunto nel corso di regate.
Dato l'effetto di leggerezza il Boater è una cravatta prevalentemente estiva che ancora oggi ben si adatta a giacche chiare, anche a strisce.
Per contrastare la morbidezza e le pieghe della cravatta è consigliabile portarla con un colletto piegato, ma rigido e ben stirato, meglio se inamidato.
Come Eseguire un nodo boater
Consiglio Pratico: Una volta completato, il nodo boater deve essere aggiustato a mano
Dimensioni: Larghezza: minima 10 cm; massima 20 cm; Lunghezza 120 cm